Ora sono tutti preoccupati per la “crescita”, forse la parola più ripetuta nei palazzi del potere in questa giornata del 25 aprile (in Italia). Il primo a parlarne è l’italiano Mario Draghi al vertice della BCE spiegando che ora servono misure strutturali indispensabili alla crescita appunto. Ma poco dopo gli fa eco Angela Merkel, non senza sorpresa, precisando come siano importanti in questa fase critica le misure strutturali. E poco prima la stessa Merkel aveva ribadito le parole del presidente Napolitano che ieri invitava il governo italiano a prendere iniziative su questo tema.
Ma cosa ha detto precisamente Mario Draghi, il primo stamane a sdoganare la parola “crescita”? “I dati macroeconomici più recenti sono “ambigui” e segnalano “incertezza” per le prospettive economiche dell’area euro, ma la situazione finanziaria dei mercati è notevolmente migliorata nei primi 3 mesi dell’anno e l’Europa si trova oggi “a metà del guado“. Secondo il numero uno della BCE quindi va bene parlare di modello sociale europeo, ma questo deve essere “sostenibile”. “I valori dell’inclusione sociale e della solidarietà fanno parte della mia cultura, ma modelli sociali fondati su un alto debito diventano insostenibili” ha poi precisato.
E in merito alle operazioni di sostegno della BCE ha specificato che il programma “non è eterno né infinito. Per il momento c’è, ma non dimentichiamo che la Bce deve agire nel limiti del suo mandato e nei limiti del Trattato che vieta il finanziamento monetario“
D’accordo con il numero uno della Bce si è detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, come prima scritto: “Abbiamo bisogno di crescita di crescere con iniziative di lungo periodo, non solo con programmi congiunturali che faranno crescere ancora il debito pubblico, ma di crescita come ha detto oggi Mario Draghi basata su riforme strutturali“.
Luigi Asero